Cos’è la Dizione: tutto quello che devi sapere

Partiamo dalle basi e cioè dal significato della parola dizione.

Come confermano i più importanti vocabolari, la Dizione non è altro che il modo in cui pronunciamo i suoni di una lingua.

Dizione e fonetica sono quindi strettamente correlate, poiché questa branca della linguistica si occupa dello studio dei foni, ovvero i suoni che fisicamente produciamo e percepiamo durante un processo di
comunicazione audio verbale
.

Significato di dizione: sinonimi

Il primo equivalente di Dizione che incontriamo nei principali dizionari di Sinonimi e Contrari è: “pronuncia”, seguito subito dopo da “parlata”.

Altri sinonimi che sicuramente si discostano dalla definizione principale, ma che risultano pertinenti in senso lato sono: “intonazione”, “accento” e “inflessione” che si riferiscono alla prosodia, la musicalità del parlato.

La dizione, infatti, può essere influenzata da vari parametri che, nel complesso, danno un’idea della nostra provenienza geografica, del tipo di formazione ricevuta e degli atteggiamenti che adottiamo nel parlare.

Differenza tra ortografia e ortoepia

Sin da piccoli a scuola abbiamo preso familiarità con l’ortografia, “la corretta scrittura”; difficilmente, invece, abbiamo sentito parlare di ortoepia, “la corretta pronuncia” delle parole.

Che cos’è quindi l’ortoepia?

Argomento di studio della grammatica e più precisamente della fonologia, l’ortoepia raccoglie tutte le regole dell’italiano neutro necessarie per pronunciare correttamente le vocali e le consonanti.

È così che si scopre l’esistenza di vocali toniche e atone, aperte e chiuse o di consonanti sorde e sonore e si capisce in quali casi siano da pronunciare in un modo e in quali in un altro.

La nostra dizione è pertanto influenzata dalla conoscenza o meno di queste regole.

Vuoi saperne di più su vocali toniche e atone, aperte e chiuse? Leggi gli articoli sull’accento tonico e sull’accento fonico

Che cos’è l’articolazione?

Rappresenta l’insieme dei movimenti che realizziamo con le strutture dell’apparato fonatorio per produrre fisicamente tutti questi suoni: vocalici e consonantici.

È parte integrante del concetto di “pronuncia” e quindi di dizione.

Dizione e Fonetica articolatoria

Abbiamo detto che i concetti di Dizione e Fonetica sono collegati tra loro e, per certi aspetti, si sovrappongono anche.

La fonetica si divide principalmente in: articolatoria, acustica, uditiva e sintattica.

Di nostro interesse al momento è la prima, che, oltre a descrivere l’anatomia e la fisiologia delle strutture dell’apparato fonatorio, classifica e descrive i foni dell’italiano (parliamo di vocali e consonanti).

Per la classificazione delle vocali valuta:

  • l’avanzamento e il sollevamento della lingua;
  • l’abbassamento della mandibola;
  • l’arrotondamento delle labbra.

Trovi un approfondimento nell’articolo: La classificazione delle vocali: conformazione e pronuncia.

Per classificare le consonanti, invece, prende in considerazione:

  • il modo di articolazione (il tipo di ostacolo che si interpone al flusso d’aria in uscita);
  • il luogo di articolazione (i distretti nei quali si creano gli ostacoli);
  • la vibrazione delle corde vocali (in assenza di vibrazione si realizza una consonante sorda, altrimenti una consonante sonora).

La regionalità, la fisiologia delle strutture coinvolte nell’articolazione e il loro livello di attivazione fanno sì che la stessa vocale o consonante possa essere pronunciata in maniera molto diversa.

Ad esempio, considerando gli influssi dialettali, la pronuncia della ⟨a⟩ da parte di un Piemontese può essere molto più chiusa e simile a quella di un inglese, rispetto alla ⟨a⟩ di un Toscano.

La fonetica articolatoria individua gli standard per articolare nella maniera corretta.

Anche un problema di masticazione, però, potrebbe compromettere la nostra articolazione, così come la pigrizia nell’utilizzare i muscoli che attiviamo (o dovremmo attivare a pieno) mentre parliamo.

Nel primo caso ci si può rivolgere al dentista, al logopedista o al foniatra; nel caso di una semplice articolazione approssimata, al docente di dizione che può insegnare una serie di esercizi specifici, semplici ed efficaci per migliorare l’intelligibilità, la comprensibilità di ciò che si dice.

Possiamo utilizzare lo sbadiglio per iniziare a far lavorare i muscoli dell’apparato fonatorio. Troverai altri esercizi nell’articolo: “Articolazione: 3 esercizi per il riscaldamento“.

Un altro tratto legato alla nostra dizione, considerato in genere parte della fonetica articolatoria, è la prosodia.

Si riferisce all’andamento intonativo (in gergo si parla di “cadenza”, “accento”, “inflessione dialettale”), ritmico e in termini di intensità non più dei singoli segmenti fonici che costituiscono sillabe e parole, ma dell’intera sequenza del parlato.

Dizione: respirazione e fonazione

I suoni che produciamo durante la normale fonazione sono resi possibili grazie all’emissione dell’aria inspirata nei polmoni e possono variare in base a come quell’aria viene gestita.

Pensiamo alle consonanti aspirate ⟨p⟩, ⟨t⟩, ⟨c⟩ tipiche della Calabria e, seppur in maniera diversa, della Toscana.

Una buona coordinazione pneumo-fonica è estremamente importante per una gestione del fiato più efficace, un suono più udibile e per evitare le spirantizzazioni regionali sopra citate.

A questo proposito non esistono tipi di respirazione corretta o sbagliata, piuttosto esistono modalità più o meno specifiche e più o meno efficaci per le esigenze di ognuno, professionali e non.

Un tipo di respirazione tra le più utilizzate, in ambito di voce parlata e training attoriale, è quella diaframmatica che prevede l’attivazione del diaframma.

Possiamo quindi riassumere dicendo che, attraverso la conoscenza delle regole dell’ortoepia, il controllo dell’articolazione e la gestione del respiro, la nostra comunicazione sarà più chiara, incisiva e autorevole.

Questo perché il messaggio che vogliamo comunicare arriverà diretto al nostro destinatario, senza che sia distratto da cadenze dialettali, tratti regionali o un’articolazione approssimata.

Glossario

Abduzione: movimento di allontanamento dal piano mediano o da un asse di una parte mobile del corpo.

Adduzione: movimento di avvicinamento al piano mediano o a un asse di una parte mobile del corpo.

Accento: inteso sia come sinonimo di “intonazione” che come tratto prosodico in grado di mettere in risalto la sillaba di una parola rispetto alle altre.

Apparato fonatorio: insieme delle strutture anatomiche impiegate per la fonazione. È costituito da organi che fanno parte degli apparati digerente e respiratorio e che hanno, quindi, funzioni primarie diverse dalla fonazione.

Aritenoidi: due tra le cartilagini principali della laringe. Sono situate posteriormente alla cartilagine tiroidea e al di sopra della cricoide e fungono da punto di inserzione per le corde vocali.

Articolazione: insieme dei movimenti, realizzati con le strutture dell’apparato fonatorio, che permette di produrre i foni che costituiscono il linguaggio.

Bronchi: condotti tubulari che si biforcano a partire dalla trachea e che si dividono a loro volta in condotti più piccoli detti bronchioli. Hanno la funzione di convogliare l’aria fino ai polmoni.

Cadenza: se riferita al parlato, è sinonimo di “accento” e “intonazione”, indicata in gergo anche come “inflessione dialettale”. Nel linguaggio musicale ricorda, per via della successione di accordi e pause, la punteggiatura di un testo scritto.

Cartilagine cricoidea: detta anche più semplicemente “crioide”, è una delle cartilagini principali della laringe, situata tra la tiroidea (posta al di sopra) e il primo anello tracheale (posto al di sotto). Si articola posteriormente con le aritenoidi.

Cartilagine tiroidea: una delle cartilagini principali della laringe, situata tra l’epiglottide e la cricoide. Forma, sporgendo anteriormente sul collo, il cosiddetto “pomo d’Adamo” e funge da punto di ancoraggio per le corde vocali.

Cavità nasali: cavità, destra e sinistra, situate all’interno del naso e separate l’una dall’altra da un setto cartilagineo. Si aprono anteriormente attraverso le narici e comunicano posteriormente con il rinofaringe attraverso delle aperture dette coane.

Cavo orale: più semplicemente noto come “bocca”, è la prima parte dell’apparato digerente. È una cavità delimitata anteriormente dalle labbra, posteriormente dalla faringe, lateralmente dalle guance, superiormente dal palato e inferiormente da un pavimento muscolare.

Corde vocali: lembi muscolo-tendinei rivestiti di mucosa laringea, anche detti “pliche vocali”, che si estendono dalla base dell’epiglottide ai processi vocali delle aritenoidi. Vengono abdotte durante la respirazione e addotte durante la fonazione.

Denti: organi presenti nel cavo orale che hanno come principale funzione quella della presa e della masticazione del cibo e che fungono da ostacolo nell’articolazione di alcune consonanti (ad es. ⟨d⟩, ⟨t⟩). I denti interessati sono gli incisivi e in particolar modo gli alveoli dentari di questi (piccoli rigonfiamenti del palato situati alla base della faccia anteriore).

Diaframma: lamina muscolo-tendinea a forma di cupola che separa la cavità toracica da quella addominale e rappresenta il più importante muscolo coinvolto nella respirazione. Durante l’inspirazione si abbassa per favorire il riempimento dei polmoni, mentre durante l’espirazione si solleva per favorirne lo svuotamento. La sua azione è coadiuvata dai muscoli intercostali interni ed esterni.

Durata: tempo di mantenimento, più o meno lungo, dell’articolazione di una vocale o di una consonante. Si distinguono vocali brevi (quelle atone) e vocali lunghe (quelle toniche); consonanti brevi (quelle singole) e consonanti lunghe (quelle doppie/cogeminate o soggette a raddoppiamento fonosintattico).

Epiglottide: cartilagine posta al di sopra della laringe che ha il compito di convogliare il bolo alimentare nell’esofago e di proteggere le vie aeree inferiori dall’ingresso di corpi estranei.

Faringe: organo proprio sia dell’apparato digerente sia di quello respiratorio. Mette in comune le cavità orale (orofaringe) e nasali (rinofaringe) con l’esofago e la laringe (laringofaringe).

Fonazione: processo fisiologico mediante il quale le corde vocali vengono messe in vibrazione dalla pressione espiratoria dell’aria e producono dei suoni che vengono filtrati da faringe, cavità nasali e bocca.

Fonetica: branca della linguistica che si occupa dello studio dei foni, i suoni concretamente realizzati, trasmessi e percepiti dagli esseri umani durante la produzione del linguaggio. Si trascrivono tra parentesi quadre.


Foniatra: medico specializzato in Audiologia e Foniatria. Si occupa della diagnosi e della cura dei disturbi della voce, della deglutizione, del linguaggio e della comunicazione e ha un approccio di tipo funzionale.

Fonologia: branca della linguistica che si occupa dello studio dei fonemi, i suoni astratti che hanno la capacità di distinguere i significati delle parole. Si trascrivono tra barre oblique.

Frequenza: parametro fisico dell’altezza sonora misurato in Hertz (Hz). In riferimento alla fonazione, è data dal numero di cicli di apertura e chiusura della glottide al secondo. La frequenza più bassa alla quale vibrano le corde vocali prende il nome di frequenza fondamentale (F0). Più il numero di vibrazioni al secondo è basso, più il tono è grave; più il numero di vibrazioni è alto, più il tono è acuto.

Glottide: spazio laringeo, delimitato dalle corde vocali, che consente il passaggio dell’aria durante l’abduzione delle pliche.

Intensità: parametro fisico dell’ampiezza sonora misurato in Decibel (dB). In riferimento alla fonazione, è dato principalmente dalla pressione subglottidale dell’aria (più la pressione è elevata, più aumenta l’ampiezza), ma anche dal tipo di adduzione delle corde vocali e dal grado di apertura dell’articolazione.

Intonazione: variazione della frequenza vocale riferita ad un intero gruppo tonale, cioè una frase, e con tendenza alla diminuzione dell’altezza verso la fine. Esistono principalmente un’intonazione ascendente (frasi interrogative), un’intonazione neutra (frasi dichiarative) e un’intonazione discendente (frasi esclamative).

Labbra: gli orli esterni della bocca, definiti “labbro superiore” e “labbro inferiore”. Possono essere aperte, chiuse, distese o protruse. Tra le varie funzioni, legate all’alimentazione, alla mimica facciale e agli aspetti sociali, hanno un ruolo centrale nell’articolazione di vocali labializzate (⟨o⟩, ⟨u⟩) e consonanti bilabiali (⟨b⟩, ⟨m⟩) e labiodentali (⟨f⟩, ⟨v⟩).

Laringe: organo tubulare in cui sono contenute le corde vocali e che regola l’ingresso e la fuoriuscita dell’aria attraverso la trachea.

Lingua: organo del cavo orale coinvolto primariamente nella masticazione e nella deglutizione e in secondo luogo nell’articolazione delle vocali e di alcune consonanti. È costituita da una radice, un dorso e una punta o apice.

Linguistica: scienza che studia le lingue e il linguaggio, come insieme dei fenomeni di comunicazione e di espressione.

Logopedista: professionista sanitario laureato in Logopedia. Si occupa della prevenzione e della riabilitazione delle patologie della voce, della deglutizione, del linguaggio e della comunicazione e ha un approccio di tipo interventistico.

Mandibola: detta anche “mascella inferiore”, è un osso della faccia dotato di mobilità. Grazie all’articolazione temporo-mandibolare, può abbassarsi e sollevarsi per consentire la masticazione del cibo e l’articolazione dei suoni vocalici.

Palato: rappresenta la parete superiore del cavo orale che separa la bocca dalle cavità nasali. Si divide in palato duro che ha una componente ossea e palato molle che ha, invece, una componente muscolare. Entrambe le regioni fungono da luogo di articolazione per numerose consonanti.

Polmoni: organi spugnosi e alveolati, di vitale importanza per la respirazione. Attraverso gli alveoli polmonari favoriscono gli scambi di ossigeno e anidride carbonica tra l’ambiente esterno, il sangue e viceversa. Forniscono il flusso d’aria necessario e fondamentale per mettere in funzione le corde vocali durante la fonazione.

Prosodia: tratto linguistico “soprasegmentale” che interessa più di un singolo segmento fonico. È data dalla modulazione di un insieme di fenomeni (frequenza, durata, intensità) che dà il senso di musicalità all’intera sequenza del parlato.

Raddoppiamento fonosintattico: allungamento della consonante iniziale di parola quando questa è preceduta da elementi specifici verbali e non.

Respirazione: processo di scambio di ossigeno e anidride carbonica che avviene all’interno dei polmoni. Si divide principalmente in due fasi: l’inspirazione che consiste nell’immettere aria ricca di ossigeno all’interno dei polmoni e l’espirazione che consiste, invece, nell’espellere l’aria contenente anidride carbonica dai polmoni all’esterno.

Ritmo: la velocità dell’eloquio unita al numero e al tipo di pause utilizzate nel discorso.

Tono: sensazione dell’altezza della voce, variabile in base alla frequenza. In alcune lingue quali il cinese mandarino, dette “tonali”, il tono (ascendente, discendente, discendente-ascendente) ha un valore distintivo per il significato di alcune parole.

Trachea: organo tubolare, proprio dell’apparato respiratorio, che mette in comunicazione la laringe con la biforcazione dei bronchi primari destro e sinistro. È funzionale al passaggio dell’aria.

Ugola: organello pendulo che rappresenta il prolungamento sull’asse centrale del palato molle. È visibile sul fondo del cavo orale ed entra in contatto col dorso della lingua nell’articolazione delle consonanti uvulari come la ⟨q⟩.

Vocal tract: insieme degli organi e delle cavità di risonanza che vanno dalle labbra alle corde vocali.

Volume: sensazione di udibilità della voce, generalmente associata all’intensità. Può variare a seconda della distanza tra la sorgente del suono e il suo rilevatore o della frequenza (l’orecchio umano è più sensibile alle frequenze comprese tra i 2 e i 5 kHz).

Se vuoi saperne di più sull’anatomia della voce, allora leggi anche: Corde vocali e strutture laringee: l’anatomia della voce.

Dizione Significato: che cos’è la dizione?

In questo breve video riassumiamo, insieme a Filippo Bussu, quanto detto in questo articolo sulla dizione e a cosa serva:

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