Articolazione: 3 esercizi per il riscaldamento

Articolare bene le parole è di fondamentale importanza per esprimersi in maniera chiara e comprensibile. L’articolazione, ovverosia l’insieme dei movimenti che realizziamo con le strutture dell’apparato fonatorio, ci permette di produrre i foni che costituiscono il nostro linguaggio.

Strutture coinvolte nell’articolazione

Le strutture che entrano in gioco quando parliamo, in maniera più o meno tonica a seconda di quanto siamo pigri, sono:

  • i muscoli mimici/facciali del gruppo orale (ala del naso, zigomi, labbra, guance, mento, mandibola);
  • la lingua;
  • il velo palatino o più semplicemente palato molle;
  • la faringe e la glottide, l’area della laringe in cui si trovano le corde vocali.

Vediamo ora qualche esercizio per cercare di allenare questi muscoli e migliorare in maniera indiretta anche la comprensibilità di quello che diciamo.

Il pesce palla

È un esercizio che consiste nel riempire d’aria le guance, proprio come fa il pesce in questione con l’acqua, e nello spostare l’aria da una guancia all’altra, rapidamente e in maniera alternata.

Se ci guardiamo anche allo specchio mentre lo facciamo, il risultato sarà sicuramente molto divertente e allo stesso tempo allenante.

I trilli labiali e linguali

Mettono rispettivamente in vibrazione le labbra e la lingua.

I trilli labiali ricordano un po’ lo sbuffo di un cavallo o i versi che fanno i bambini molto piccoli.

Li otteniamo allungando i suoni consonantici <BR> e <PR>. Solo le labbra devono attivarsi e dovranno essere molto rilassate. Per facilitare la vibrazione, si possono posizionare gli indici poco più indietro della commessura labiale (i punti dove si uniscono il labbro superiore e il labbro inferiore, per intenderci).

Provate prima con trilli brevi e poi con trilli sempre più lunghi.

I trilli linguali sono praticamente identici a quelli sopra descritti, ma sono fatti con la lingua.

Li otteniamo allungando il suono della <R> semplice oppure inserita nei gruppi consonanti <DR> e <TR>.

Lo sbadiglio

Qui non c’è bisogno di spiegazioni particolari.

Tutti noi sbadigliamo dalle 6 alle 7 volte al giorno, centinaia di migliaia di volte nell’arco della nostra vita. Ci può capitare se siamo stanchi, particolarmente annoiati o affamati (consideriamo solo le situazioni di normalità).

Lo sbadiglio innesca una serie di movimenti come l’abbassamento della mandibola e il sollevamento di palato molle, faringe e glottide che attiva queste strutture.

Il palato molle è un distretto molto importante per l’articolazione di foni consonantici velari quali [k], [g] e [q] (l’ultima è più precisamente uvulare).

Per aumentare la consapevolezza a questo livello, potete grufolare e/o pronunciare in ordine le consonanti di cui sopra, scandendole bene e associandole a delle vocali (ad es. [k]a, [g]e, [q]u. Il suono è gutturale per tutte).

In caso di dubbi, fastidi o difficoltà specifiche nel produrre certi tipi di movimenti, chiedere un consulto a un bravo logopedista è sempre la soluzione migliore.

Potete trovare questi e altri esercizi per migliorare l’articolazione nella terza puntata del podcast Dizióne Fàcile, a cura di Dizione.it.

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