Errori comuni, A o Ad, E o Ed: l’uso corretto
A, e, o sono quelle preposizioni che in alcuni casi viene aggiunta una d detta eufonica. È un procedimento volto ad agevolare la pronuncia di parole consequenziali che, se non ci fosse, risulterebbero difficili da leggere.
Questa d si aggiunge quando le parole successive alle preposizioni a, e, o, iniziano per vocale. Viene utilizzata prevalentemente per rendere la lettura più scorrevole e per far emergere un suono più armonico.
Questo utilizzo però non deve sfociare in un abuso. Anche se la regola generale dice che, bisogna aggiungere la d quando ci si trova di fronte una parola che inizia per vocale, non sempre bisogna utilizzarla perché si rischia di appesantire la lettura e renderla tutt’altro che scorrevole, dando l’idea di un testo antico.
Ci sono delle eccezioni che andremo subito a vedere.
Quando la D eufonica non deve essere utilizzata?
- Quando la parola successiva inizia per ad o ed.
- Se tra la e o la a e la parola successiva c’è un segno di punteggiatura.
- Nel caso in cui la parola successiva è separata dal corsivo o tra virgolette.
- Quando ii sono parole straniere che iniziano per h.
- Laddove la presenza nella parola successiva di altre t e d (e in particolare delle sequenze ad o ed) renderebbe l’aggiunta della d non eufonica, ma cacofonica.
La d eufonica può essere mantenuta in alcune espressioni che sono comuni nella lingua italiana, ecco degli esempi: ad esso, ad essa, ad esempio, ad eccezione di, ed io, ad opera di, dare ad intendere.
Per migliorare la tua voce, trovare tecniche di rilassamento o semplicemente imparare la respirazione diaframmatica, approfondisci le tue competenze personali tramite il corso di dizione di Dizione.it: il sito dedicato alla Dizione italiana.
Leggi anche “Customer care: l’importanza di saper comunicare telefonicamente”
Leggi anche: “5 metodi per recuperare la propria voce”
Scarica le prime 3 lezioni del Video Corso di Dizióne.it
[yikes-mailchimp form=”3″]