Difetti di pronuncia: Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta rappresenta un caso a sé per quel che riguarda la presenza e la descrizione di una varietà di italiano regionale. La regione rappresenta uno dei più antichi stati sabaudi di lingua francese. Con l’Unità d’Italia la Valle d’Aosta ha visto un lento processo di italianizzazione, ma il francese rimane la lingua co-ufficiale della regione.
Il dialetto valdostano è una varietà dialettale della lingua francoprovenzale parlata nella Valle d’Aosta. Di seguito elencheremo i difetti di pronuncia più comuni della regione.
La H aspirata
Una caratteristica tipica della bassa valle, è la comparsa di un H aspirato assente nella lingua francese (fenomeno segnalato dalla presenza di un accento circonflesso) e nei dialetti valdostani dell’alta valle.
Un esempio potrebbe essere tsahté (= castello), che dal “château” francese diventa tsaté nel dialetto dell’alta valle e si pone come intermezzo prima del castel in piemontese.
Troncamento della Z
l troncamento della “z” a fine parola, è una particolarità che si discosta dalle regole di pronuncia della lingua francese standard, risale a uno svolazzo che i redattori dei registri del regno di Piemonte-Sardegna erano soliti aggiungere alla fine dei toponimi, dei nomi da pronunciare e delle parole parossitone.
In seguito, questo piccolo segno è stato assimilato ad una zeta e spesso viene erroneamente pronunciato, sia dagli italofoni che dai francofoni.
Un esempio di questo fenomeno è la pronuncia del nome del fiume Artanavaz, che va pronunciato omettendo la “z” finale, suonando quindi “Artanàva”. Questo vale per molti altri toponimi e cognomi valdostani e delle regioni limitrofe.
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