Piemonte: difetti di pronuncia
Il piemontese possiede caratteristiche che lo differenziano nettamente dall’italiano e dal francese, lingue a cui è spesso associato per via della storia linguistica e della posizione geo-storica del Piemonte.
Il piemontese di koiné, compreso dalla maggioranza dei piemontesi e adottato da molti come “riferimento” nel parlato, possiede dei tratti linguistici tipici che sporcano spesso la dizione. In questo articolo tratteremo i difetti di pronuncia più comuni tra i piemontesi.
E chiusa
In Piemonte si è soliti pronunciare la e tonica sempre chiusa.
Esempi: témpo, vénto, accénto
Sonorizzazione di S e Z
Una caratteristica tipica del piemontese è il assaggio dalla pronuncia sorda a quella sonora della s intervocalica e di z iniziale, per cui cosa (con s sorda) passa a cosa (con s sonora) e zucchero (con z sorda iniziale) passa a zucchero (con z sonora).
Indebolimento consonanti
Tipica del piemontese, e di tutta l’area lombarda, è la pronuncia debole delle consonanti lunghe o rafforzate.
Esempi: bel, ombrel.
Dittongo incipiente
Un’altra caratteristica del piemontese è la tendenza a pronunciare il cosiddetto “dittongo incipiente”, per cui e ed o toniche vengono pronunciate con suoni molto vicini a ie e uo: erba diventa quasi ierba e ponte viene pronunciato quasi puonte.
Per migliorare la tua voce, trovare tecniche di rilassamento o semplicemente imparare la respirazione diaframmatica, approfondisci le tue competenze personali tramite il corso di dizione di Dizione.it: il sito dedicato alla Dizione italiana.
Leggi anche: “Come pronunciare correttamente la lettera R”