Difetti di pronuncia: il milanese
Avere una dizione impeccabile è molto difficile, considerando che ognuno di noi è profondamente influenzato dalla propria inflessione locale e soprattutto dal proprio dialetto. Individuare i propri difetti di pronuncia è uno step necessario se si vuole raggiungere una dizione più universale. Il milanese, ad esempio, presenta dei tratti fonetici tipici che sporcano la dizione. Vediamo insieme quali sono:
Vocali
A differenza della quasi totalità dei dialetti regionali meridionali, il milanese si distingue per la tendenza a pronunciare la e tonica sempre chiusa: témpo, vénto, accénto.
Sonorizzazione di S e Z
Sonorizzazione (passaggio dalla pronuncia sorda a quella sonora) generalizzata di s intervocalica e di z iniziale, per cui cosa (con s sorda) passa a cosa (con s sonora) e zucchero (con z sorda iniziale) passa a zucchero (con z sonora).
Indebolimento consonanti
Tipica del milanese, e di tutta l’area lombarda, è la pronuncia debole delle consonanti lunghe o rafforzate.
Esempi: bel, ombrel.
Allungamento della vocale tonica
Nel milanese è caratteristica una pronuncia allungata della vocale tonica, anche in parole con l’accento sull’ultima sillaba.
Esempi: partìta->partìita, bontà->bontàa
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