Difetti di pronuncia: Basilicata
Basilicata, laboratorio internazionale per lo studio dei dialetti. In nessun’altra parte del mondo c’è una varietà di lingue come nel territorio lucano, dove ognuno dei 131 paesi ha un proprio dialetto.
Un mix di culture, fra Europa e Mediterraneo, che ha lasciato il segno nei linguaggi custoditi e tramandati: lo dimostrano i 131 dialetti censiti sul territorio lucano nell’Atlante linguistico della Basilicata. Ma vediamo insieme quali sono i tratti linguistici tipici della Basilicata.
Palatalizzazione della S
Caratteristica tipica della Basilicata è la palatalizzazione non sistematica della s seguita da c. Un fenomeno che si verifica in parole come šcarola ma non in scarparo.
Nessun raddoppiamento fonosintattico
Nel territorio lucano si riscontra una tendenza a non raddoppiare le consonanti b e g intervocaliche a differenza di quanto avviene nell’italiano regionale meridionale (conservativo di influenza galloitaliche): si ha quindi roba e non robba, agire e non aggire.
Apertura della E
Pronuncia aperta della è dove ci si aspetterebbe una é (per un incontro di tra abitudini fonetiche settentrionali con altre di tipo meridionale), quindi vènde, scènde, se ne frèga (o frèca).
Troncamento sillaba finale
Troncamento della sillaba finale nei participi passati come venù, o in parole tronche anche in dialetto come ad esempio uagliò.
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