Difetti di pronuncia: il calabrese
Il calabrese è uno degli accenti che desta più confusione, perché il cosentino è più simile al napoletano, mentre il reggino (‘rriggitànu) è di tipo siciliano. Nel mezzo vi è l’impronta greca, bizantina, latina e le parlate diverse della minoranza arbëreshë (greco – albanese).
Il dialetto calabrese rappresenta senz’altro un’importante risorsa culturale, è infatti sinonimo di storia e tradizioni che devono essere senza dubbio preservate nel tempo. Tuttavia, soprattutto dal punto di vista professionale e lavorativo, si rende a volte necessario ridurre i difetti di pronuncia e l’inflessione dialettale per sostituirla con una più neutra, in cui a dominare siano gli accenti propri della lingua italiana più pura.
Per perfezionare la propria dizione è necessario avere consapevolezza dei propri errori di pronuncia. Vediamo insieme quali sono gli errori più ricorrenti tra i calabresi.
Vocale finale indistinta
Presenza della vocale finale neutra indistinta.
Rafforzamento di B e G
I calabresi si contraddistinguono per la pronuncia forte di b e g ad inizio di parola e in posizione intervocalica, quindi subbito per ‘subito’, abbile per ‘abile’, raggione per ‘ragione’, aggile per ‘agile’.
Dittongamento di E e O
Presenza di fenomeni metafonetici con dittongamento di e ed o toniche in presenza di vocale finale chiusa.
Assimilazione del nesso consonantico -nd-,
Questa peculiarità tipica del calabrese comporta, ad esempio, una sovrapposizione tra quando e quanto, Quindi quanno per ‘quando’.
La S sorda intervocalica
In tutta la Calabria, ma anche in gran parte dell’Italia meridionale, la S intervocalica è costantemente sorda. Per esempio, le parole isola e viso si pronunciano /’izola/ e /’vizo/ (con due S sonore), ma nell’Italia centro-meridionale e in Calabria vengono pronunciate /’isola/ e /’viso/ (con due s sorde).
Sonorizzazione delle occlusive
Sonorizzazione delle occlusive sorde dopo consonante nasale, quindi anghe per ‘anche’, sembre per ‘sempre’
Passaggio da s a z
Nell’Italiano regionale di Calabria ricorre il passaggio di “ns” in “nz” (penso -> penzo).
Vocali aperte
Il calabrese si caratterizza per la pronuncia generalizzata di tutte le vocali toniche intermedie, quindi vèla, tenère, avère, sòle, colòre.
T aspirata
Tipica aspirazione di t rafforzata o preceduta da n e r, quindi pitthore per ‘pittore’, conthare per ‘contare’
Raddoppiamento sintattico della r
addoppiamento sintattico o fonosintattico si verifica quando la consonante iniziale di una parola, in particolari condizioni, raddoppia nella pronuncia. E’ tipico dell’area reggina, quindi la rreggina per ‘la regina’, la rrena per ‘la rena’, la rrosa per ‘la rosa’.
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