Schwa, lettera per il linguaggio inclusivo: cos’è e perché si usa
Si scrive “ə” e si chiama Schwa la lettera che sempre più spesso vediamo chiudere articoli e pronomi nel linguaggio italiano. Ma cos’è esattamente e perché si usa?
Lo Schwa simboleggia il linguaggio inclusivo e viene utilizzato per riferirsi a un gruppo misto di persone, senza etichettarle in un determinato genere o una categoria.
Generalmente, per identificare un gruppo misto, un po’ per abitudine, un po’ perché così ci hanno insegnato a scuola, abbiamo sfruttato sempre la desinenza maschile. Una scelta che può parere innocua, comoda, ma che in realtà negli ultimi tempi è stata oggetto di molte discussioni.
Infatti l’abitudine di rendere tutto al maschile è stata da tempo criticata come poco o per nulla inclusiva. L’idea che questa usanza non rappresenti generi e categorie equamente ha quindi portato all’utilizzo di Schwa.
Come usare lo Schwa
Non volgere più tutto al maschile dunque, ma sfruttare la vocale intermedia per eccellenza: quella a metà strada fra i suoni di tutte le vocali. Qui potete sentire come si pronuncia lo Schwa. Inizialmente potrebbe suonare complicato, ma in realtà corrisponde a molti suoni di parole inglesi, come la a di about o la e in other.
Nella scrittura, invece, è più semplice: si sostituisce la vocale finale della parola con ə.
Si sfruttano spesso anche l’asterisco o la -u al posto dell’ ultima vocale, ma nel primo caso risulta ancora più difficile la pronuncia, nel secondo bisogna considerare che in molti dialetti la -u si usa per declinare il maschile singolare.
Un giorno forse potrà parere assurdo il tempo in cui lo schwa non era usato ma tutto era declinato al maschile.
Siamo all’inizio di un cambiamento linguistico radicale, impegnamoci a introdurlo nel nostro quotidiano, al fine di un linguaggio sempre più rispettoso ed equo.
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