La voce nasale: cos’è
Avrete sentito parlare di voce nasale per intendere un timbro particolare di voce che può essere una caratteristica perenne oppure dovuta a cause esterne particolari. Vediamo insieme gli scenari possibili in cui possiamo riscontrarla.
La voce nasale per il raffreddore
Si può anche chiamare “rinolalia” (dal greco ῥίς, ῥινός – pronunciato ris, rinos, che significa “naso”) questo tipo di timbro perché il setto nasale è coinvolto in questa particolarità o alterazione vocale anzi, ne è protagonista.
Nella voce nasale c’è una grande enfatizzazione nella pronuncia, appunto, dei fonemi nasali. Questo potrebbe essere una mera caratteristica della voce, che non ha a che vedere con nessun particolare frangente esterno, oppure può manifestarsi in determinate situazioni. La voce nasale più comune, infatti, è quella che acquisiamo quando prendiamo il raffreddore e quindi le vie respiratorie del setto vengono otturate e non sono libere. Questo fenomeno comporta minore passaggio di aria all’interno delle narici e per chi non ha una voce nasale il cambiamento sui fonemi coinvolti si sente in maniera pronunciata, ma è normale riscontrare questa modifica.
La voce nasale “perenne”
Qualora non siate raffreddati e riscontriate di avere una voce nasale come caratteristica della vostra cifra espressiva vuol dire che mentre parlate, al contrario, vuol dire che lasciate passare molta aria attraverso le narici. Maè possibile modificare questa caratteristica vocale? Si, e la risposta sta nell’allenamento della respirazione eseguita in modo consapevole. Bisogna concentrarsi, infatti, sulla respirazione diaframmatica: uno dei metodi più conosciuti coinvolge la respirazione lunga alternata, sia in fase di inspirazione che di espirazione, da tre secondi di apnea. Questo aiuta a ottenere maggior controllo sul nostro modo di respirare e quindi a gestire meglio anche la nostra voce.
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