La voce è il vestito dei personaggi: intervista a Monica Ward
Voce celebre della scena del doppiaggio italiano, Monica Ward, in un’intervista a cura di Giulia Gullaci, ha raccontato l’essenza del suo lavoro, il suo rapporto con la voce e ha condiviso le sue esperienze, senza dimenticare preziosi consigli per chi si vuole approcciare a questo mondo.
Partendo dalla tecnica, l’artista ha spiegato che il suo compito è quello di creare con la voce un vestito non solo al personaggio, ma anche all’interprete, quindi è un lavoro “doppio”. “Bisogna avere la capacità di trasporto nella recitazione e il talento di saper entrare simultaneamente in una persona”, ha raccontato.
A tal proposito, tra le grandi interpretazioni di Monica Ward, da Brooke Shields, a Gwyneth Paltrow, da Lisa Simpson a Jaleel White (Steve Urkel di Otto sotto un Tetto), quella che nella sua carriera l’ha segnata di più è stata Bjork nel film Dancer in the Dark, film estremamente drammatico di Lars Von Trier, tratto da una storia vera. Durante questo lavoro, Monica ha assorbito molto la sofferenza della storia durante il doppiaggio della protagonista.
Monica è anche direttrice di doppiaggio, il suo compito? “Quello di creare un’orchestra attraverso il lavoro dell’attore: dev’essere una musica meravigliosa che suona attraverso le voci”, ha risposto.
La chiacchierata si è chiusa coi saluti speciali di Lisa Simpson, personaggio che Monica doppia da sempre e a cui è più affezionata. Del resto, è grazie alla sua inconfondibile voce che anche noi amiamo la bimba più intelligente di Springfield!
Qui l’intervista completa a Monica Ward:
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