Il tratto caratteristico di un “difetto” di pronuncia
A rendere, in qualche modo, specifica la personalità di una persona è proprio il tratto caratteristico insito in un difetto di pronuncia. Il linguaggio che rende identificabile un soggetto.
Infatti, è sulla base di un errore nella pronuncia delle parole a restare impresso un suono vocale. Ciò, in relazione anche all’origine territoriale. Aspetti della voce, però, da correggere.
Sarebbe, infatti, opportuno adoperarsi in vista anche dell’utilizzo della voce stessa in ambiti della comunicazione.
Inflessioni e cadenze che caratterizzano l’operatore della comunicazione, rendendolo, nello stesso tempo, “personale”. Questi difetti vengono “utilizzati” in determinate circostanze. Una decisione frutto delle scelte di chi è a capo di un’intera organizzazione.
Nell’ultimo periodo, questa soluzione si sta verificando, anche nelle emittenti radiofoniche.
Tra l’altro, è evidente in diversi contesti, dove la voce diventa espressione della propria personalità, seppur con qualche difetto. Collocazioni e decisioni che vengono strutturate in maniera ben precisa. Il tutto in riferimento a quelle che sono le predilezioni del pubblico.
E spesso sono proprio i difetti a far sorridere chi ci ascolta. Ma attenzione a non abusarne.
Secondo noi, sarebbe opportuno educare la propria voce secondo un linguaggio che possa essere sempre comprensibile. Noi, di dizione.it, abbiamo spesso ribadito quanto sia importante l’utilizzo corretto delle parole.
In modo particolare, devono essere adottati i giusti accorgimenti. In prospettiva di una candidatura. Opportuno è, quindi, godere comunque di una “pulizia” sgombra da possibili difetti.
Gli stessi che, soprattutto per chi è agli inizi, potrebbero pregiudicare la carriera futura. Partire con la giusta preparazione è fondamentale.
Successivamente, diventa utile riuscire a rendere “personale” e vincente il proprio linguaggio. A tal proposito, saranno poi gli altri, veterani ed esperti, a riuscire a cogliere il meglio.
Fondamentale è riuscire anche a comprendere, in piena umiltà, il potenziale da offrire. Anche se con un leggero “difetto”.
Siete d’accordo?