Parlare in dizione non vuol dire “snaturarsi”
Se da un lato risulta necessario acquisire la metodologia utile ed indispensabile per parlare correttamente secondo le regole che appartengono alla pronuncia italiana, dall’altro, però, non bisogna rischiare di rendere privo della propria personalità il tono della voce e quindi snaturarsi.
Infatti, parlare in maniera corretta e con la giusta accentazione delle parole non significa accantonare il proprio modo di intrattenere o semplicemente, argomentare una notizia. Non a caso, i più attenti sorridono, spontaneamente, quando si ha l’impressione di ascoltare una voce fuori dai canoni tradizionali o comunque non naturale, ma in un certo senso “fredda” nell’esposizione, in cui sembra essere assente quell’espressività
che rende il linguaggio coinvolgente per coloro che ascoltano.
Riuscire a creare un equilibrio perfetto tra ciò che è alla base delle regole della dizione, unito ai tratti tipici della propria voce, diviene, quindi, l’obiettivo da raggiungere per riuscire ad essere spontanei, senza perdere la naturalezza che appartiene a ciascuno, senza omologazione.
Indubbiamente, è utile ascoltare da coloro che hanno maggiore esperienza, ma nello stesso, pensiamo sia giusto fare proprie certe regole e renderle, in qualche modo, “personali”, affinché una specifica vocalità possa essere riconoscibile da parte dei tanti che aspettano di ascoltarla quotidianamente.
Essere comprensibili, quindi, articolando bene le parole, senza rinunciare però ad inserire tratti del proprio carattere che ci rendono in qualche modo unici all’interno della moltitudine di speakers che contraddistinguono l’etere nazionale.
Ovviamente, come abbiamo spesso ribadito, la pratica costante è fondamentale per raggiungere tale obiettivo senza snaturarsi.
Ascoltare, ascoltarsi ed essere così pronti ad esprimere noi stessi, senza timore o paura di sbagliare, perché a volte anche nell’errore si denota la professionalità!