Con la lettura migliora l’uso della voce
Leggere, leggere, leggere, quante volte probabilmente la lettura ha contraddistinto la nostra infanzia e/o adolescenza.
Crescendo e soprattutto per chi magari fa della propria voce il suo mestiere, può comprendere che la lettura accresce l’uso della voce.
In effetti è così.
Mediante tale abitudine, infatti, che può sembrare inizialmente solo un modo per concedersi qualche ora di relax, dall’altro diventa funzionale per il proprio linguaggio.
Al di là del testo che si intende leggere, l’acquisizione di una terminologia fatta di un lessico quanto possibile vario, diventa spendibile anche dinanzi ad un microfono.
Può capitare, infatti, che nel bel mezzo di una diretta, incentrata su un tema di stretta attualità o altro, si possa far riferimento ad una parola.
Magari quella riguardante una lettura che ha contraddistinto il pomeriggio di un fine settimana.
Ecco, la lettura come occasione per accrescere il proprio bagaglio culturale in termini di parole, vocaboli riproponibili in altri contesti.
Ad esempio, anche in radio.
La differenza è data anche da questo.
Dall’utilizzo sapiente e preciso delle parole, oltre ovviamente alla pronuncia delle stesse, di cui da sempre abbiamo ampiamente parlato.
Ma differenziarsi dagli altri e godere, quindi, di un’unicità nell’esposizione di un concetto, passa anche attraverso l’abitudine di una sana e utile lettura.
Allo stesso modo, dialogare, magari in sede di colloquio lavorativo, con una capacità di linguaggio che goda di una sufficiente quantità di parole.
Ciò potrebbe essere la chiave vincente per un ingresso tanto ambìto.
I linguaggi cambiano, le parole si evolvono e bisogna adeguarsi.
Ed anche il modo di relazionarsi con gli altri, in considerazione del target.
Anche per questo, risulta opportuno avere un lessico corretto, in riferimento all’interlocutore a cui ci si rivolge.
Insomma, parlare bene, destando, nello stesso tempo, curiosità in chi ci ascolta nel recepire un linguaggio qualificato e professionale.